Errore diagnostico e Responsabilità medica

Errore Diagnostico e Responsabilità Medica

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Errore Diagnostico e  Responsabilità Medica: Cosa Prevede la Legge

L’Errore Diagnostico rappresenta una delle questioni più delicate nell’ambito della malasanità italiana. Come stabilito da una recente sentenza della Cassazione, questo tipo di negligenza si configura sia quando non si riesce a inquadrare correttamente il caso clinico in presenza di sintomi evidenti, sia quando si omettono controlli ed accertamenti necessari per una diagnosi accurata.

Errore Diagnostico e Responsabilità Medica: Onere della Prova

Secondo la Cassazione Civile, nel caso di Errore Diagnostico, spetta al paziente dimostrare il nesso causale tra l’aggravamento della patologia e la condotta dei sanitari. Non è sufficiente la semplice presenza di diagnosi differenziali: occorre provare che l’approfondimento diagnostico omesso avrebbe permesso di identificare e trattare tempestivamente la malattia.

Errore Diagnostico e Responsabilità Medica: Conseguenze Legali

La giurisprudenza più recente ha chiarito che in caso di Errore Diagnostico Responsabilità Medica, la struttura sanitaria risponde sia per fatto proprio, derivante da carenze organizzative, sia per l’operato dei sanitari, anche se questi non sono dipendenti ma operano in regime libero-professionale.

 Risarcimento del Danno

Il risarcimento per Errore Diagnostico viene quantificato considerando diversi fattori. Come evidenziato dal Tribunale di Latina, oltre al danno biologico, può essere riconosciuto anche il danno da violazione del consenso informato, che rappresenta una prestazione autonoma e distinta rispetto all’intervento terapeutico.

Tutele per il Paziente

La legge prevede specifiche tutele in caso di Errore Diagnostico. La Cassazione ha stabilito che il paziente può utilizzare ogni mezzo di prova per dimostrare che, se adeguatamente informato, non si sarebbe sottoposto al trattamento, inclusi il notorio e le presunzioni.

 Prevenzione e Sicurezza

Per prevenire casi come questi, le strutture sanitarie devono implementare rigorosi protocolli di sicurezza. Come stabilito dalla Suprema Corte, la mera negligenza nell’approccio diagnostico non è sufficiente per il risarcimento se non viene dimostrato che una condotta alternativa diligente avrebbe evitato o ridotto il danno.

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